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Nata nel 1840 e morta nel 1920, la Marchesa Colombi è stata una delle più grandi giornaliste italiane a cavallo fra '800 e '900, e si è imposta anche nella narrativa grazie a "Un matrimonio in provincia" (1885) e ad altre prove minori come "In risaia" (1878) e "Prima morire" (1887). Partendo dal modello manzoniano, ma aperta anche alle correnti letterarie europee che circolavano nella capitale lombarda (dove visse collaborando al Corriere della sera), la Colombi appartiene a quella generazione di scrittori intimisti che riflettono l'andamento quotidiano dell'esistenza. In particolare l'autrice mette in evidenza il ruolo della donna in una società attardata e maschilista con la forza di una pacata ironia, apparentemente sottomessa e rassegnata, ma carica di impeti rivoluzionari. Il "Matrimonio in provincia" è una storia di famiglia raccontata con attenzione ai pregiudizi e alle convenzioni di una società provinciale (quella di Novara città natale dell'autrice) che miete le sue vittime soprattutto tra le personalità più deboli e indifese.